Tavolini colorati, giocattoli, scivoli e dondoli. E, alle pareti, paesaggi di giardini e oceani incantati, dove giocano cuccioli sorridenti. Per rendere più sereno l’incontro fra i piccoli e i genitori detenuti, la sala colloqui per i bambini del carcere di Bollate ha cambiato completamente volto, trasformandosi in una ludoteca. Il nuovo spazio - chiamato «Liberi di giocare» - è stato inaugurato martedì mattina ed è il risultato di un restyling della vecchia sala colloqui. La ristrutturazione, donata dalla multinazionale francese Sopra Steria, che ha sede a Assago, ha permesso anche l’aggiunta di una sala, che prima era usata come ripostiglio: in totale, la nuova ludoteca adesso è vasta 300 metri quadrati.
A Bollate sono ospitati circa 1500 detenuti: questo comporta che sono circa 300 i bambini, da 0 a 14 anni, che ogni settimana visitano i genitori in carcere. Il picco è nelle giornate di mercoledì e sabato, quando lo spazio è affollato di 70-80 ragazzini. E il penitenziario di Bollate, all’avanguardia nei progetti per l’inclusione, sta programmando di estendere l’orario di visita il venerdì fino alle 20, dato che la maggior parte degli alunni delle elementari finisce le lezioni alle 16.30. Inoltre, in giugno ci sarà anche una giornata dedicata alle pagelle.
«È importante che i detenuti si sentano parte della comunità esterna, mantenendo il ruolo di padri e madri, mariti e mogli. Per questo abbiamo sempre avuto la massima attenzione per l’accoglienza delle famiglie», ha spiegato il direttore della casa circondariale, Cosima Buccoliero, che ha ricordato anche l’innovativo asilo nido del carcere, che accoglie tre bimbi che vivono a Bollate insieme alle madri detenute, nonché i figli degli agenti in servizio e altri piccoli, residenti a Bollate e dintorni. Alla sistemazione dei locali hanno lavorato, fianco a fianco, per dieci giorni, diciotto dipendenti della multinazionale - tra cui l’ad Stefania Pompili - e quattro detenuti.
I murales sono stati dipinti dall’artista Silvio Irilli, fondatore del movimento «Ospedali dipinti». All’inizio la multinazionale Sopra Steria, che si occupa di trasformazione digitale, voleva proporre al carcere corsi di informatica per le detenute, ma è risultato impossibile per la loro media di scolarizzazione troppo bassa. Da qui l’idea di rinnovare la ludoteca. «Personalmente ho vissuto un’esperienza fantastica. Siamo orgogliosi di aver contribuito a un progetto per i più piccoli, che sono la risorsa primaria del nostro futuro, e di aver lavorato fianco a fianco con gli operatori e gli ospiti della Casa Penitenziaria», ha detto Pompili. «Pari opportunità significa anche questo: garantire il diritto ai figli di frequentare i loro genitori in maniera stabile», ha sottolineato, infine, l’assessore regionale alle politiche per la famiglia Silvia Piani, presente alla cerimonia insieme a Giovanna di Rosa, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano.